Il camion elettrico senza conducente è finalmente realtà. Progettato e testato per la prima volta in Svezia, sta rapidamente conquistando anche Stati Uniti, Germania e Regno Unito.
La società di logistica DB Schenker e la start-up Einride hanno collaudato un mezzo per la guida autonoma su strada, inaugurando una nuova frontiera nel settore dei trasporti.
È avvenuto diversi mesi fa nella penisola scandinava, dove il prototipo T-Pod ha fatto la sua apparizione sulle strade e ha stupito tutti perché non prevedeva la presenza di un autista e nemmeno quella di una cabina di guida.
Ed ecco che a distanza di poco tempo, anche Volvo – marchio trattato da Officine BPM – ha annunciato l’entrata in servizio del primo camion a guida autonoma su strada.
Vera, così si chiama il nuovo mezzo della casa svedese, ha superato tutti i test di prototipazione e può viaggiare ufficialmente sulle strade di Göteborg. La notizia risale a un giorno fa.
Camion a guida autonoma su strada: tutti i vantaggi
Secondo le previsioni, i camion a guida autonoma su strada ridurranno almeno del 60% i costi di trasporto e incideranno positivamente sull’impatto ambientale.
Il perché è presto detto.
I nuovi camion elettrici senza conducente “pensano” green: la scelta rivoluzionaria di progettare e far circolare mezzi elettrici al 100% permetterà di abbassare esponenzialmente le emissioni di CO2 e dei gas serrai.
La guida semi-autonoma, inoltre, influirà sui driver: ci saranno inevitabilmente cambiamenti sulle tratte effettuate, sulle modalità di presa in carico e sugli stipendi.
Mikael Karlsson, vice presidente della divisione soluzioni autonome di Volvo Trucks ha dichiarato:”I mezzi di trasporto autonomi con bassi livelli di rumorosità e zero emissioni di scarico hanno un ruolo importante nel futuro della logistica. E andranno a vantaggio sia delle imprese che della società”.
Solo benefici con i camion elettrici senza conducente?
Attualmente non si conoscono le implicazioni reali di questo cambiamento in atto.
Le ambizioni sono alte e sono volte al miglioramento sia della situazione ambientale sia del servizio offerto ai consumatori. Non da meno, l’idea è anche quella di rendere migliore le condizioni dei conducenti.
La società Embark, che sta sviluppando una tecnologia self-driving da implementare sui nuovi camion a guida autonoma su strada, qualche tempo fa aveva dichiarato:” non sappiamo con esattezza quanto velocemente i camion che guidano da soli diventeranno parte dell’industria, o che impatto avranno su di essa nei prossimi anni, ma crediamo che aiuteranno le persone che la manterranno in attivo”.
Risposte nebulose anche rispetto alla sicurezza. Le operazioni dei nuovi camion saranno controllate a distanza da un operatore che si accerterà del corretto funzionamento dei mezzi: la smart mobility potrebbe significare una grande svolta in termini di garanzie su strada oppure potrebbe alimentare nuove incognite e problematiche.
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