Il primo bimestre del 2019 ha registrato una leggera riduzione dei volumi di vendita per il mercato dei veicoli industriali e commerciali, come sottolineato dal Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE, l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri.
Le immatricolazioni di veicoli industriali nel 2019 hanno avuto un lieve calo, quindi, rispetto allo stesso periodo del 2018, nonostante la necessità crescente di svecchiamento del parco automezzi in circolazione costituito da veicoli ormai troppo anziani e quindi poco sicuri. Anche il fattore ambientale gioca un ruolo importante quando si tratta di sostituire vecchi automezzi inquinanti.
Immatricolazioni veicoli industriali 2019: perché il calo del mercato?
Il contesto di incertezza economica e politica destabilizza le aziende frenando le iniziative di rinnovo del parco mezzi industriali e commerciali. Il calo nei primi mesi del 2019 delle immatricolazioni dei veicoli industriali pesanti riflette proprio tale situazione. Il mercato dei veicoli commerciali e industriali, partito in sordina, registra una diminuzione dell’1,1%: l’UNRAE riporta il dato di vendita di 13.726 autocarri con ptt fino a 3,5t di gennaio 2018 contro i 13.580 veicoli da lavoro venduti nel primo bimestre del 2019.
Il settore automotive italiano ha quindi registrato un calo che richiede l’intervento di una politica con azioni strutturali. Questa la considerazione, in poche parole, esposta da Gianandrea Ferrajoli, vice presidente di Federauto e coordinatore del Gruppo Trucks, che annuncia, inoltre, di aver richiesto un incontro con i vertici del Governo per comprendere la strategia di applicazione della norma contenuta nella legge di bilancio circa le operazioni di revisione dei veicoli sopra le 3,5t. La speranza è quindi quella di un intervento che stimoli nel 2019 le immatricolazioni per veicoli industriali pesanti. Spostando l’attenzione dal contesto italiano a quello europeo, è ancor più evidente come un intervento strutturale sia assolutamente necessario. Lo scenario europeo del mercato dei veicoli industriali si presenta, infatti, sempre più competitivo: Germania +15,8%, Regno Unito +9,7%, Francia +8,4% e Spagna +8,3%, secondo quanto riportato da Acea.
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